che cos'è la motivazione?
La motivazione è un fattore dinamico del comportamento umano, che attiva e dirige l'organismo verso una meta; le motivazioni possono essere coscienti o inconsce, semplici o complesse, fisiologiche o psicologiche, personali o sociali, la motivazione è strettamente connessa a un "bisogno".Ossia uno stato di tensione provocato dalla mancanza di qualcosa di necessario per la persona in questione.
La motivazione ad agire
per indicare che cosa ci spinge ad agire, il nostro linguaggio ricorre a una grande varietà di termini, come ad esempio la volontà, il desiderio, la passione, l'interesse etc.
Queste parole non sono sinonimi, bensì indicano motivi diversi delle nostre azioni, infatti gli esseri umani non agiscono mai senza un preciso motivo per farlo.
Le motivazioni dell'agire ovviamente, non sono mai tutte identiche. Alcuni fattori sono soggettivi, vengono cioè da "dentro di noi". Le motivazioni soggettive comprendono ad esempio gli istinti, le tendenze personali e i bisogni.
Le motivazioni oggettive invece provengono "dall'esterno" o perché sono imposte dall'ambiente fisico o dalla società.
Abraham Maslow e la piramide dei bisogni
Primo di sette figli in una famiglia di immigranti ebrei di origine russa, fu un esponente di spicco della cosiddetta "psicologia umanistica". Dal 1951 al 1969 fu a capo del dipartimento di psicologia dell'università Brandeis, a Waltham, nel Massachusetts.
È noto per aver ideato una gerarchia dei bisogni umani, la cosiddetta piramide di Maslow. Nel 1954 pubblicò "Motivazione e personalità", dove espose la teoria di una gerarchia di motivazioni che muove dalle più basse (originate da bisogni primari - fisiologici) a quelle più alte (volte alla piena realizzazione del proprio potenziale umano - autorealizzazione).
La Piramide di Maslow, 1954
Secondo Maslow, bisogni e motivazioni hanno lo stesso significato e si strutturano in gradi, connessi in una gerarchia di prepotenza relativa; il passaggio ad uno stadio superiore può avvenire solo dopo la soddisfazione dei bisogni di grado inferiore. Egli sostiene che la base di partenza per lo studio dell'individuo è la considerazione di esso come globalità di bisogni.
La piramide di Maslow è stata modificata da dei ricercatori dell'Arizona State University. La loro modifica prevede una "sopravvivenza dei bisogni i quali anche se sono stati soddisfatti non scompaiono e continuano a agire sull'individuo.
Attribuzione interna ed esterna
A determinare il nostro comportamento non sono solo le nostre motivazioni ma anche le spiegazioni di ciò che ci accade. Queste spiegazioni si chiamano attribuzioni
e sono dei ragionamenti concernenti se stessi, il rapporto con gli altri e con gli eventi.
Nel tempo molti psicologi hanno affrontato il tema delle attribuzioni mettendone in luce la complessità e gli effetti sul nostro comportamento.
Lo psicologo austriaco Fritz Heider ha distinto due forme di attribuzione sulla base della localizzazione della causa.
-Attribuzione interna: attribuire a se stessi la causa di ciò che avviene può avere sia valenza negativa o positiva. In base a questa attitudine, il soggetto ritiene se stesso artefice di se stesso nella riuscita o meno nella vita.
-Attribuzione esterna: attribuire a motivi indipendenti dalla nostra azione quanto accade. Il che significa rinunciare a "costruire" la propria vita.
Motivazione intrinseca
Si può definire la motivazione intrinseca come l’insieme delle sensazioni positive associate al fatto di svolgere bene una attività o un lavoro, dunque si intende la motivazione a fare qualcosa “per il gusto o il piacere di farlo”.
La motivazione intrinseca è legata ad una forza, ad una spinta interiore e non a sollecitazioni e ricompense esterne: è una sorta di commitment personale. Le emozioni ad essa collegate sono la curiosità, il piacere e la gratificazione in sé.
La motivazione intrinseca implica buoni livelli di autostima e una preferenza per compiti sfidanti: un compito o un’attività troppo semplice non desta interesse, non impegna completamente e non consente di sperimentare il piacere che deriva dall’essere assorbiti ed intenti in qualcosa d’interessante.