giovedì 24 maggio 2018

La sapienza Divina

In questo passo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi, San Paolo dichiara di essere il portavoce non di una sapienza umana, bensì divina, della quale è espressione è il Vangelo. Che parla di Cristo, gli uomini non possono conoscere Dio direttamente, ma possono farlo attraverso suo Figlio, Gesù

Alla scuola di Gesu

Questa lettura tratta dell'educazione impartita da Gesù e come era organizzato il suo rapporto con i suoi discepoli.
Infatti in questa lettura Gesù è visto sotto il ruolo di "maestro" scelto da Dio a cui porre uno dei quesiti più importanti della fede cristiana, ovvero: "Chi è il più grande nel regno dei cieli?".

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia

Gesù Cristo ricorre spesso alle "Parabole" che usano esempi semplici per rendere immediatamente comprensibili concetti semplici.



 Gesù paragona l'uomo che non segue le sue parole e quelle di Dio a un uomo che costruisce la propria casa sulla sabbia e dice invece che chi segue le indicazioni divine costruisce la propria casa sulla pietra




mercoledì 23 maggio 2018

IL nome della rosa

Il nome della rosa è un thriller italo-franco-tedesco del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud. Scritto da Andrew Birkin, Gérard Brach, Howard Franklin e Alain Godard, è tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980. 



TRAMA 


In questo film si narrano le vicende avvenute in un' abbazia duecentesca francese dove Guglielmo di Baskerville, monaco inquisitore, cerca di trovare la soluzione ad una serie di misteriosi delitti che insanguinavano l' abbazia. Tutto inizia con la morte misteriosa di un monaco, che all'apparenza sembrava fosse un suicidio. A Guglielmo, però, non era chiaro qualcosa, quindi iniziò ad indagare. Successivamente avvennero altre morti misteriose, e Guglielmo, messo su una falsa pista dalla frase di un monaco, era convinto che la serie dei delitti seguisse il ritmo delle sette trombe dell' apocalisse e solo con notevole ritardo, scoprì che l' uccisione dei monaci era legata ad un libro, nascosto nella grande biblioteca, le cui pagine contenevano un veleno potentissimo.




 PERSONAGGI PRINCIPALI



Guglielmo da Baskerville: Sean Connery

Adso da Meik: Christian Slater

Bernando Gui: Murray Abraham

Hugh da Newcastle: Vernon Dobtcheff



lunedì 21 maggio 2018

La scuola islamica



L'educazione nell'islam è influenzata dalla Sunna, ovvero un testo che riporta le azioni di Maometto.  L'educazione viene suddivisa in tre livelli: 
  1. Istruzione primaria, basata sull'apprendimento della lingua araba, del calcolo, della grammatica e la conoscenza delle tradizioni. 
  2. Istruzione secondaria, dove si imparano le abilità manuali, ma anche la letteratura, commercio, medicina, geometria ecc...
  3. Istruzione superiore, solitamente riservata solo ai maschi di alto ceto. Inizialmente l'istruzione superiore viene impartita nelle moschee e in seguito all'interno della Madrasa (collegio studenti e insegnanti) Vengono studiate la teologia, filosofia, scienza coranica, metrica, logica e retorica. Inoltre è necessario conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. Rientrano nel percorso di studio anche discipline come l'architettura, storia politica, musica e astronomia. 

Maometto e l'islam


Come sappiamo la nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, egli riteneva di essere il Profeta di Dio. 
Maometto trasmetteva oralmente i versi del Corano, i cui i versetti infine verranno poi trascritti. 
Il Corano contiene precetti sulla società islamica e prefissa i cinque obbiettivi principali di un credente mussulmano, i cosiddetti "Cinque pilastri dell'Islam
  1. La testimonianza di fede 
  2. Le cinque preghiere quotidiane 
  3. Il pagamento di un imposta coranica
  4. Il pellegrinaggio alla Mecca
  5. Il digiuno nel mese del Ramadan 

L'educazione del cavaliere


L'educazione cavalleresca era rivolta solamente agli aristocratici. La formazione di coloro che erano aristocratici si svolgeva all'interno della famiglia dove imparavano a scrivere e leggere i testi sacri. 
Al cavaliere venivano insegnate in seguito la lealtà e la fedeltà, il cavaliere doveva difendere i deboli e proteggere la chiesa. Fondamentali per il cavaliere erano le virtù morali e cristiane e la cortesia.
Dal VIII la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura:l'investitura, cerimonia nella quale il "neo cavaliere" viene battuto sulla spalla da una spada, gesto che lo nomina un cavaliere a tutti gli effetti.
La formazione del cavaliere era divisa in questo modo: 
  • A sette anni, i ragazzi venivano affidati al paggio
  • A quattordici anni, venivano inviati come scudieri in un castello
  • A ventun anni diventavano ufficialmente cavaliere

La scuola palatina di Carlo Magno





Carlo Magno diede vita ad un fenomeno chiamato rinascita carolingia.
Secondo Magno era fondamentale che tutti i popoli conquistati fossero accomunatida un'unica lingua, dagli stessi costumi e da un'unica religione, per questa ragione chiede alla chiesa di organizzare un'istruzione anche per gli uomini liberi e non solo per i chierici. Nel 782 egli incaricò Alcuino di York (colto, anglosassone) di insegnare presso la sua corte, ad Aquisgrana la "Schola palatina", scuola destinata ai figli della nobiltà laica. 
Secondo Alcuino, il programma didattico della scuola era il seguente: 
  • Istruzione primaria, insegnamento lettura e scrittura (minima conoscenza latina) introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture. 
  • Istruzione di un livello superiore; arti del trivio e del quadrivio.  
  • Un livello ancora superiore, con lo studio della filosofia e la conoscenza approfondita delle Sacre Scritture
Con l'Esortazione generale, Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali, sia per i chierici che per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I estese a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina (825.)

lunedì 14 maggio 2018

Il Monachesimo Occidentale


Dopo l'editto di Milano e quello di Tessalonica, il cristianesimo assunse una grande importanza. Dal V-VI secolo la chiesa iniziò a fornire l'istruzione. Una delle correnti più celebri, fu il monachesimo. Chi sceglieva di diventare monaco, decideva di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine. Poco a poco il monachesimo divenne una comunità con delle regole. 
Benedetto da Norcia, fondò nel 529 il monastero monachesimo. Secondo una sua idea, il monaco doveva dedicare la vita ai lavori manuali, ai quali alternavano lapreghiera e i lavori intellettuali ( copiatura testi sacri)
I monaci conferivano molta importanza ai testi e alla conservazione della cultura occidentale. 
All'interno del libro Regula Magistri egli spiega i principi pedagogici necessari per l'educazione nelle scuole monastiche. 

Cassiodoro fondò il monastero del Vivarium, in Sicilia, fondato prevalentemente per imparare la trascrizione. Nelle istruzioni delle "lettere sacre e profonde" egli divise le sette arti liberali in trivio e drivio, mentre nell'opere "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone. 

Sant'Agostino

Una posizione di apertura al sapere pagano è quella di Agostino, il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici siano utili in una prospettiva cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede.
Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.                                             
E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel "Il maestro" affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono.
Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, ovvero del proprio maestro interiore.                                                                                
Per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore. Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera. Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.                                                          
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella prima catechesi, egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
Parlando delle materie di insegnamento, Agostino, nel "Sull'ordine" tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti. Nella Dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico. Nella sua formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dallagrammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia. Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina.
Sant'Agostino e il diavolo,1471-75 Michael Pacher

Patristica Latina

San Gerolamo e Sant'Ambrogio 

Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori che devono impartire valori morali e religiosi, facendo leva sull'emulazione sulla lode.
In questo ambito si sottolinea il ruolo della madre come educatrice delle figliefemmine, che deve indirizzare verso la preghiera e la conservazione della purezza.
Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. Lo stesso avvicinamento alle Sacre Scritture ma attraverso il lavoro.
Anche sant'Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina (lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio, il concetto greco-romano di officium viene così ripreso in chiave cristiana. Egli distingue due livelli di servizio/dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli, e l'officium perfectumche raccoglie i consigli che valgono per i santi.

Clemente Alessandrino, Origene, Giovanni Crisostomo



I maggiori Padri della Chiesa si occupano di stabilire un rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiarire aspetti teologici del cristianesimo e fornire precise indicazioni educative per arrivare alle classi colte.

Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino scrive due opere, il Protrettico e ilPedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con intento apologetico, cioè di difesa e affermazione della nuova religione cristiana. Clemente ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla divina.
Clemente valorizza in particolare Cristo, che viene ed assumere la centralità che nella filosofia greca avevano alcuni principi. Cristo è inteso come verità o vero maestro. Il cristianesimo diventa dunque una nuova paideia. Nel Pedagogo,

Cristo compare come pedagogo dell'umanità.
Successore di Clemente alla guida del Didakaleion è Origene. Per Origene è il messaggio divino a porsi come educatore dell'umanità. Scopo dell'educazione cristiana è favorire il ritorno a Dio.
Secondo Origene, questa vicenda cosmica avrà termine con il ritorno a Dio.
Origene è fondamentale per l'interpretazione della Bibbia.
Tra i più grandi educatori della Patristica greca, va ricordato anche Giovanni Crisostomo. Nell'opera intitolata "Della vuota gloria e dell'educazione dei figli "egli considera la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana. L'anima umana deve essere difesa e regolata da leggi e di conseguenza ,ogni trasgressione va punita. Perciò bisogna instillare nei giovani una predisposizione a restare vicini alla parola di Cristo, a controllare le passioni e a restare casti fino al matrimonio.
Con Giovanni Cristomo prosegue inoltre il recupero della grammatica e della retorica in atto da parte dei Padri greci in funzione apologetica e catechetica.

Cristianesimo e Filosofia



Il cristianesimo si trovò ad affrontare ben due sfide: la minaccia pagana e le differenti interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. 
Già nel II sec.d.c comparvero le prime vere scuole cristiane, in questi centri educativi veniva insegnata anche la filosofia greca. (didakos, maestri) 
Una delle scuole più importanti sorse ad Alessandria d'Egitto, ed è chiamata Didaskalaion. Qui operavano Clemente, Panteo, Alessandrino e Origene. 
Sulle attività tenute nella scuola di Alessandria si articolano conferenze su temi religiosi, nel frattempo vengono insegnate anche le sette arti liberali. 
Attraverso lo studio della Bibbia si educa al cristianesimo, preparando al battesimo e all'ingresso nella comunità dei credenti.
L'educazione prevede due livelli informativi:
- Uno per incipienti che vengono preparati al battesimo
- Uno per competenti, per i quali si cura una preparazione più approfondita. 
Compare la figura del sacerdote, alla quale viene affidato il compito educativo. 
Il battesimo è fondamentale. 
La stessa fede è confermata dalla conoscenza, il rapporto con la filosofia greca e le correnti di pensiero è caratterizzato sia da un confronto, sia da un recupero di concetti e metodi

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima 




Negli ultimi anni dell'Impero Romano, il Cristianesimo assunse una particolare importanza. Dopo una serie di persecuzioni, al cristianesimo viene riconosciuta la libertà di culto e diventa la religione ufficiale dell'Impero.  
Nel frattempo che l'Impero va incontro alla rovina, cresce di importanza la chiesa cristiana che cerca di conservare strutture amministrative dello Stato.
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica, in c
ui Cristo è il maestro. I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i vangeli, incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio.
Nel tardo Medioevo comparve un libro intitolato "Imitazione di Cristo" che insiste sull'importanza dell'azione ispirata alla fede. 
Lo stesso Cristo, proprio come testimoniano i vangeli, insegnava attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle parabole. La parabola è un racconto didascalico che ricorre a esempi concreti, paragonando tra loro due esempio concreti.