giovedì 24 maggio 2018

La sapienza Divina

In questo passo, tratto dalla prima lettera ai Corinzi, San Paolo dichiara di essere il portavoce non di una sapienza umana, bensì divina, della quale è espressione è il Vangelo. Che parla di Cristo, gli uomini non possono conoscere Dio direttamente, ma possono farlo attraverso suo Figlio, Gesù

Alla scuola di Gesu

Questa lettura tratta dell'educazione impartita da Gesù e come era organizzato il suo rapporto con i suoi discepoli.
Infatti in questa lettura Gesù è visto sotto il ruolo di "maestro" scelto da Dio a cui porre uno dei quesiti più importanti della fede cristiana, ovvero: "Chi è il più grande nel regno dei cieli?".

La casa costruita sulla roccia e la casa costruita sulla sabbia

Gesù Cristo ricorre spesso alle "Parabole" che usano esempi semplici per rendere immediatamente comprensibili concetti semplici.



 Gesù paragona l'uomo che non segue le sue parole e quelle di Dio a un uomo che costruisce la propria casa sulla sabbia e dice invece che chi segue le indicazioni divine costruisce la propria casa sulla pietra




mercoledì 23 maggio 2018

IL nome della rosa

Il nome della rosa è un thriller italo-franco-tedesco del 1986 diretto da Jean-Jacques Annaud. Scritto da Andrew Birkin, Gérard Brach, Howard Franklin e Alain Godard, è tratto dall'omonimo romanzo di Umberto Eco del 1980. 



TRAMA 


In questo film si narrano le vicende avvenute in un' abbazia duecentesca francese dove Guglielmo di Baskerville, monaco inquisitore, cerca di trovare la soluzione ad una serie di misteriosi delitti che insanguinavano l' abbazia. Tutto inizia con la morte misteriosa di un monaco, che all'apparenza sembrava fosse un suicidio. A Guglielmo, però, non era chiaro qualcosa, quindi iniziò ad indagare. Successivamente avvennero altre morti misteriose, e Guglielmo, messo su una falsa pista dalla frase di un monaco, era convinto che la serie dei delitti seguisse il ritmo delle sette trombe dell' apocalisse e solo con notevole ritardo, scoprì che l' uccisione dei monaci era legata ad un libro, nascosto nella grande biblioteca, le cui pagine contenevano un veleno potentissimo.




 PERSONAGGI PRINCIPALI



Guglielmo da Baskerville: Sean Connery

Adso da Meik: Christian Slater

Bernando Gui: Murray Abraham

Hugh da Newcastle: Vernon Dobtcheff



lunedì 21 maggio 2018

La scuola islamica



L'educazione nell'islam è influenzata dalla Sunna, ovvero un testo che riporta le azioni di Maometto.  L'educazione viene suddivisa in tre livelli: 
  1. Istruzione primaria, basata sull'apprendimento della lingua araba, del calcolo, della grammatica e la conoscenza delle tradizioni. 
  2. Istruzione secondaria, dove si imparano le abilità manuali, ma anche la letteratura, commercio, medicina, geometria ecc...
  3. Istruzione superiore, solitamente riservata solo ai maschi di alto ceto. Inizialmente l'istruzione superiore viene impartita nelle moschee e in seguito all'interno della Madrasa (collegio studenti e insegnanti) Vengono studiate la teologia, filosofia, scienza coranica, metrica, logica e retorica. Inoltre è necessario conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. Rientrano nel percorso di studio anche discipline come l'architettura, storia politica, musica e astronomia. 

Maometto e l'islam


Come sappiamo la nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, egli riteneva di essere il Profeta di Dio. 
Maometto trasmetteva oralmente i versi del Corano, i cui i versetti infine verranno poi trascritti. 
Il Corano contiene precetti sulla società islamica e prefissa i cinque obbiettivi principali di un credente mussulmano, i cosiddetti "Cinque pilastri dell'Islam
  1. La testimonianza di fede 
  2. Le cinque preghiere quotidiane 
  3. Il pagamento di un imposta coranica
  4. Il pellegrinaggio alla Mecca
  5. Il digiuno nel mese del Ramadan 

L'educazione del cavaliere


L'educazione cavalleresca era rivolta solamente agli aristocratici. La formazione di coloro che erano aristocratici si svolgeva all'interno della famiglia dove imparavano a scrivere e leggere i testi sacri. 
Al cavaliere venivano insegnate in seguito la lealtà e la fedeltà, il cavaliere doveva difendere i deboli e proteggere la chiesa. Fondamentali per il cavaliere erano le virtù morali e cristiane e la cortesia.
Dal VIII la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura:l'investitura, cerimonia nella quale il "neo cavaliere" viene battuto sulla spalla da una spada, gesto che lo nomina un cavaliere a tutti gli effetti.
La formazione del cavaliere era divisa in questo modo: 
  • A sette anni, i ragazzi venivano affidati al paggio
  • A quattordici anni, venivano inviati come scudieri in un castello
  • A ventun anni diventavano ufficialmente cavaliere

La scuola palatina di Carlo Magno





Carlo Magno diede vita ad un fenomeno chiamato rinascita carolingia.
Secondo Magno era fondamentale che tutti i popoli conquistati fossero accomunatida un'unica lingua, dagli stessi costumi e da un'unica religione, per questa ragione chiede alla chiesa di organizzare un'istruzione anche per gli uomini liberi e non solo per i chierici. Nel 782 egli incaricò Alcuino di York (colto, anglosassone) di insegnare presso la sua corte, ad Aquisgrana la "Schola palatina", scuola destinata ai figli della nobiltà laica. 
Secondo Alcuino, il programma didattico della scuola era il seguente: 
  • Istruzione primaria, insegnamento lettura e scrittura (minima conoscenza latina) introduzione alla comprensione delle Sacre Scritture. 
  • Istruzione di un livello superiore; arti del trivio e del quadrivio.  
  • Un livello ancora superiore, con lo studio della filosofia e la conoscenza approfondita delle Sacre Scritture
Con l'Esortazione generale, Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiteriali, sia per i chierici che per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I estese a tutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina (825.)

lunedì 14 maggio 2018

Il Monachesimo Occidentale


Dopo l'editto di Milano e quello di Tessalonica, il cristianesimo assunse una grande importanza. Dal V-VI secolo la chiesa iniziò a fornire l'istruzione. Una delle correnti più celebri, fu il monachesimo. Chi sceglieva di diventare monaco, decideva di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine. Poco a poco il monachesimo divenne una comunità con delle regole. 
Benedetto da Norcia, fondò nel 529 il monastero monachesimo. Secondo una sua idea, il monaco doveva dedicare la vita ai lavori manuali, ai quali alternavano lapreghiera e i lavori intellettuali ( copiatura testi sacri)
I monaci conferivano molta importanza ai testi e alla conservazione della cultura occidentale. 
All'interno del libro Regula Magistri egli spiega i principi pedagogici necessari per l'educazione nelle scuole monastiche. 

Cassiodoro fondò il monastero del Vivarium, in Sicilia, fondato prevalentemente per imparare la trascrizione. Nelle istruzioni delle "lettere sacre e profonde" egli divise le sette arti liberali in trivio e drivio, mentre nell'opere "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone. 

Sant'Agostino

Una posizione di apertura al sapere pagano è quella di Agostino, il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici siano utili in una prospettiva cristiana. Agostino promuove una collaborazione tra ragione e fede.
Nelle Confessioni, la sua opera autobiografica, Agostino delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.                                             
E' proprio in relazione al linguaggio che Agostino nel "Il maestro" affronta le questioni sul suo pensiero educativo. Il maestro non può insegnare attraverso il linguaggio, perché esso è costituito di segni che possono essere compresi solo da chi conosce già le cose a cui si riferiscono.
Il maestro, attraverso il linguaggio, può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, ovvero del proprio maestro interiore.                                                                                
Per Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore. Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera. Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.                                                          
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella prima catechesi, egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
Parlando delle materie di insegnamento, Agostino, nel "Sull'ordine" tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti. Nella Dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico. Nella sua formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dallagrammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia. Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina.
Sant'Agostino e il diavolo,1471-75 Michael Pacher

Patristica Latina

San Gerolamo e Sant'Ambrogio 

Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, compito assegnato ai genitori che devono impartire valori morali e religiosi, facendo leva sull'emulazione sulla lode.
In questo ambito si sottolinea il ruolo della madre come educatrice delle figliefemmine, che deve indirizzare verso la preghiera e la conservazione della purezza.
Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica. Lo stesso avvicinamento alle Sacre Scritture ma attraverso il lavoro.
Anche sant'Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina (lealtà) diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio, il concetto greco-romano di officium viene così ripreso in chiave cristiana. Egli distingue due livelli di servizio/dovere: l'officium medium che fa riferimento ai comandamenti divini validi per tutti i fedeli, e l'officium perfectumche raccoglie i consigli che valgono per i santi.

Clemente Alessandrino, Origene, Giovanni Crisostomo



I maggiori Padri della Chiesa si occupano di stabilire un rapporto tra cristianesimo e filosofia greca, chiarire aspetti teologici del cristianesimo e fornire precise indicazioni educative per arrivare alle classi colte.

Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino scrive due opere, il Protrettico e ilPedagogo, nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con intento apologetico, cioè di difesa e affermazione della nuova religione cristiana. Clemente ritiene possibile individuare nei filosofi antichi una scintilla divina.
Clemente valorizza in particolare Cristo, che viene ed assumere la centralità che nella filosofia greca avevano alcuni principi. Cristo è inteso come verità o vero maestro. Il cristianesimo diventa dunque una nuova paideia. Nel Pedagogo,

Cristo compare come pedagogo dell'umanità.
Successore di Clemente alla guida del Didakaleion è Origene. Per Origene è il messaggio divino a porsi come educatore dell'umanità. Scopo dell'educazione cristiana è favorire il ritorno a Dio.
Secondo Origene, questa vicenda cosmica avrà termine con il ritorno a Dio.
Origene è fondamentale per l'interpretazione della Bibbia.
Tra i più grandi educatori della Patristica greca, va ricordato anche Giovanni Crisostomo. Nell'opera intitolata "Della vuota gloria e dell'educazione dei figli "egli considera la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana. L'anima umana deve essere difesa e regolata da leggi e di conseguenza ,ogni trasgressione va punita. Perciò bisogna instillare nei giovani una predisposizione a restare vicini alla parola di Cristo, a controllare le passioni e a restare casti fino al matrimonio.
Con Giovanni Cristomo prosegue inoltre il recupero della grammatica e della retorica in atto da parte dei Padri greci in funzione apologetica e catechetica.

Cristianesimo e Filosofia



Il cristianesimo si trovò ad affrontare ben due sfide: la minaccia pagana e le differenti interpretazioni dello stesso messaggio cristiano. 
Già nel II sec.d.c comparvero le prime vere scuole cristiane, in questi centri educativi veniva insegnata anche la filosofia greca. (didakos, maestri) 
Una delle scuole più importanti sorse ad Alessandria d'Egitto, ed è chiamata Didaskalaion. Qui operavano Clemente, Panteo, Alessandrino e Origene. 
Sulle attività tenute nella scuola di Alessandria si articolano conferenze su temi religiosi, nel frattempo vengono insegnate anche le sette arti liberali. 
Attraverso lo studio della Bibbia si educa al cristianesimo, preparando al battesimo e all'ingresso nella comunità dei credenti.
L'educazione prevede due livelli informativi:
- Uno per incipienti che vengono preparati al battesimo
- Uno per competenti, per i quali si cura una preparazione più approfondita. 
Compare la figura del sacerdote, alla quale viene affidato il compito educativo. 
Il battesimo è fondamentale. 
La stessa fede è confermata dalla conoscenza, il rapporto con la filosofia greca e le correnti di pensiero è caratterizzato sia da un confronto, sia da un recupero di concetti e metodi

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima

Cristianesimo ed educazione: la salvezza dell'anima 




Negli ultimi anni dell'Impero Romano, il Cristianesimo assunse una particolare importanza. Dopo una serie di persecuzioni, al cristianesimo viene riconosciuta la libertà di culto e diventa la religione ufficiale dell'Impero.  
Nel frattempo che l'Impero va incontro alla rovina, cresce di importanza la chiesa cristiana che cerca di conservare strutture amministrative dello Stato.
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica, in c
ui Cristo è il maestro. I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i vangeli, incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio.
Nel tardo Medioevo comparve un libro intitolato "Imitazione di Cristo" che insiste sull'importanza dell'azione ispirata alla fede. 
Lo stesso Cristo, proprio come testimoniano i vangeli, insegnava attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle parabole. La parabola è un racconto didascalico che ricorre a esempi concreti, paragonando tra loro due esempio concreti. 


lunedì 26 marzo 2018

Catone e la difesa della tradizione contro
la crisi repubblicana

Alla fine della seconda guerra punica ci furono diversi cambiamenti all'interno della società Romana; Roma diventa una potenza marittima e commerciale. Alla ribalta della società si affacciano nuovi ceti che non condividono più i vecchi valori incentrati sulla tradizione, nuove ricchezze e corruzioni mettono in crisi la fedeltà alla Repubblica. Al posto dello Stato e della collettività viene posto al centro l'uomo, nella sua individualità.
Le famiglie ricche affidano i loro figli a un servo, il pedagogus. Anche l'istruzione femminile risente di questi cambiamenti: le ragazze delle famiglie più benestanti vengono affidate a un pedagogus per studiare in casa, dove imparano canto, danza e a dipingere. In età precoce si sposano, passando all'autorità dall'autorità del padre a quella del marito. 
Marco Porcio Catone (console nel 194 a.C) era però contrario a questi cambiamenti. Egli puntava a recuperare la vecchia tradizione che vede nel padre l'educatore dei propri figli, e così educa personalmente il proprio figlio, raccogliendo nei Libri ad filium Marcum i suoi insegnamenti di agricoltura , medicina e retorica. Catone valorizza l'oratoria come virtù civica, ma solo in stretto legame con etica e politica. Catone dedica un'opera al mondo rurale e ai suoi ideali; il De agricultura, nella quale contrappone il lavoro dei campi all'attività mercantile: l'oratore e il contadino potranno rendere di nuovo grande Roma

EDUCAZIONE ROMANA E IL MOS MAIORUM

L'educazione romana delle origini e il mos maiorum

L'educazione romana delle origini e il mos maiorum

L'economia romana inizialmente aveva soprattutto un carattere agricolo e la sua società è dominata da un'aristocrazia di proprietari terrieri. In questa società fin dalle origini predominano i valori della casa e della famiglia.
L'educazione non richiede un contesto specializzato, ma avviene all'interno stesso della famiglia, o al di fuori sulla base dell'esempio degli adulti. 
Il sentimento a cui si viene educati è quello della pietas, rispetto per i genitori, per gli antenati, la patria e le divinità. Anche la dedizione al lavoro, la moderazione e il rispetto della legge sono valori molto importanti, valori vicini all'areté di Esiodo. Questo insieme di valori costituisce il mos maiorum, l'esempio che viene dagli antenati. La prima educatrice è la madre, anche se la donna nella società romana è inferiore all'uomo. Compiuti i sette anni il figlio passa sotto la guida del padre, il pater familias. L'educatore è il genitore. Attraverso l'esempio del padre, il figlio impara il necessario per gestire un'azienda agricola e partecipare alla vita pubblica frequentando il foro. Anche la prima alfabetizzazione viene fornita dal padre. I giovani praticano l'educazione fisica allo scopo di irrobustirsi ed esercitarsi per la guerra. A quattordici anni il ragazzo toglie la toga praetexta orlata di rosso e indossa la toga libera nel corso di una cerimonia. Così facendo acquisisce il diritto di sedere in senato per perfezionare la formazione politica seguendo i dibattiti tra i senatori più anziani. (tirocinium fori) 
Il punto di riferimento dell'educazione romana è rappresentato dalle Dodici tavole, esposte nel foro che contengono i valori del mos maiorum.

L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA

L'educazione come "fatto sociale"

A seconda della loro condizione, i cittadini romani godono di diritti politici, partecipano alle assemblee, rivestono cariche politiche ecc...
L'educazione per i Romani è un fatto sociale, che integra gli individui nella vita della città, quindi essa ha un'intento civico. Il cittadino romano infatti, deve sapersi comportare di fronte alla collettività in modo adeguato, dal modo di camminare, al modo di vestirsi e di arredare la casa. L'educazione romana ha un'intento più pratico e meno filosofico. I Greci per l'educazione dei fanciulli parlano di paidéia. I Romani invece usano il termine educatio per indicare la prima formazione 
per lo sviluppo delle attitudini, fisiche, morali e intellettuali mentre la formazione culturale è rimandata agli anni successivi. Il termine humanitas (Cic) corrisponde al greco paidéia, educazione raffinata fondata su valori morali.

STRUTTURE E PERCORSO EDUCATIVO


LE STRUTTURE E IL PERCORSO EDUCATIVO NELL'EPOCA ELLENISTICA

In età ellenistica, la prima formazione avviene come sempre in famiglia a cura delle donne di casa. Dai sette ai diciannove anni i ragazzi frequentano la scuola pubblica, a cura dei municipi. Anche qui incontriamo la figura del pedagogo, che accompagna il ragazzo a scuola, lo aiuta nell'attività scolastica e rappresenta per lui un riferimento di tipo morale. Mentre il maestro svolge il compito dell'insegnamento. 
 -  Istruzione primaria (7-12) 
Gli studenti in questi anni imparano a leggere e scrivere e imparano la matematica, musica e ginnastica fanno ancora parte dell'istruzione. Vengono utilizzate anche le punizioni corporali per chi si mostra lento nell'apprendimento. 
 - Istruzione secondaria (12-20)
Riguarda sia la formazione umanistica e quella scientifica. Il grammatico insegna anche letteratura, mentre il retore cura la produzione scritta e orale degli allievi. Durante l'efebato viene impartito un addestramento militare che prepara soprattutto alla carriera di atleta professionista.
  - Formazione superiore
Basata sulla retorica che mira a creare dei professionisti della parola, come avvocati ecc...  essa rimane però molto legata alla filosofia. La filosofia in questo periodo è intesa come una ricerca interiore individuale. 

EDUCAZIONE NELL'ETA ELLENISTICA

L'ideale della vita ellenistica è quello di una vita contemplativa, dove la creazione di un grande impero non permette più di sentirsi cittadini, ma ciascuno diventa suddito.
Grazie a questo ideale ci fu la diffusione della vita pratica e la ricerca di indicazioni etiche che ti permettono di vivere al meglio la vita personale. Ciò è evidente nelle principali scuole ellenistiche, come l'epicureismo e lo stoicismo, alla figura del sapiente va a sostituirsi quella del saggio, colui che sa affrontare le difficoltà della vita. Si sviluppa anche la figura del sapiente specializzato, che si occupa del processo di specializzazione e della separazione del sapere. In questo periodo continua la formazione dell'uomo colto di stampo umanistico e di quello scienziato specialista. 
Nell'età ellenistica due istituzioni simboliche sono la Biblioteca di Alessandria e il Museo di Alessandria. Un personaggio riconducibile a quest'epoca è Plutarco: uomo di cultura greco, il quale scrisse l'opera "le Vite Parallele" in cui stabilisce un parallelo tra le vicende biografiche di un greco e un romano. Il tema della virtù non viene più proposto astrattamente ma tramite esempi concreti forniti da biografie di personaggi illustri. Non con certezza, è attribuita a Plutarco anche una seconda opera dedicata all'educazione: "De liberis educandis" all'interno della quale si ripropone l'importanza delle arti liberali. 
Contro le arti liberali troviamo Sesto Empirico, rappresentante del scetticismo, egli riteneva che l'apprendimento fosse possibile solo attraverso l'esperienza diretta.

lunedì 26 febbraio 2018

SOFISTI E PAIDEDIA GRECA


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Gorgia, uno dei due principali sofisti

l temine sofista indica i primi insegnanti a pagamento degli aspiranti politici. 
I sofisti intendono insegnare l'aretè politica, cioè la tecnica con cui un uomo politico può sostenere in pubblico le proprie tesi.
La nuova virtù consiste:
Nell'abilità dialettica: consiste in un dialogo tra due o più interlocutori;
Nella retorica: consiste in lunghi discorsi con i quali persuadere un vasto uditorio.
Risultati immagini per protagoraPer poter battere un avversario con le tecniche del confronto verbale, i sofisti pongono il possesso di un sapere enciclopedico. Vengono gettate le basi della paidèia greca, ovvero la poesia, il mito e la scienza.
I sofisti sono stati accusati di scetticismo, perché hanno affermato che non è possibile conoscere nulla con certezza, e di nichilismo, perché hanno affermato che non esistono verità assolute. Essi hanno però posto l'uomo e la città al centro della loro attenzione filosofica e nella polis sono stati i primi insegnanti di professione che si sono dedicati alla formazione dell' uomo politico. 

L'EDUCAZIONE NEL MONDO CLASSICO (ATENE)

Ad Atene prevale il principio della Dike. L'aretè ateniese coincide con una vita condotta scondo la giustizia.
A proporre questo ideale è Solone che attraverso i suoi testi poetici sostituisce a Dike (giustizia), Eunomia: la buona legge.
L'aretè infatti è intesa come virtù civica: una forma di rispetto e dedizione verso lo stato e le leggi, considerati beni superiori da conservare con ogni sforzo.
vengono coltivate, oltre all'educazione fisica e alla musica, la lettura e la scrittura.
Le figure educative della scuola ateniese sono differenti:

-grammatistes


-kitharistes

-paidotribes
I ragazzi vengono accompagnati a scuola da un pedagogo (schiavo) mentre le ragazze rimangono a casa.
Il ciclo formativo si articola in diverse fasi:

-formazione in famiglia fino ai 7 anni;

-dai 7 ai 14 anni i ragazzi vanno in una scuola elementare di quartiere o in una scuola privata;
-al compimento del 18 anni avviene l'ingrasso nella scuola militare.

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L'EDUCAZIONE NEL MONDO CLASSICO (SPARTA)

A differenza di Atene sparta è un'oligarchia militare in cui la società è diivisa in tre categorie
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Soldato spartano

-spartiati: i membri godono di pieni diritti politici e si dedicano alla guerra e all'attività militare

-perieci: artigiani e commercianti a cui è permesso di avere proprietà, ma sono privi di diritti politici

-iloti: schiavi senza alcun diritto.
Il cittadino vive per la difesa della città, in questa polis prevale infatti l'ideale di aretè militare



-Il ragazzo vive con i suoi genitori fino ai 7 anni

-dai 7 anni in poi lo Stato sottrae i figli maschi alle famiglie, inserendoli in fratellanze (scuole militari);

-a 20 anni i giovani fanno ingresso nell'età adulta.
L'istruzione mira all'esercizio fisico, allo sviluppo delle doti militari e all'affrontare prove di coraggio.

NASCITA DELLA CIVILTA GRECA




La civiltà greca si sviluppa in un territorio particolare, diviso tra piccole isole e zone montuose continentali.
Le testimonianze più antiche di qualche forma di educazione sono i miti, tra cui due poemi: l' Iliade e l'Odissea. Questi due poemi sono stati scritti da un cantore cieco: Omero, di cui si mette, ancora oggi, in dubbio la reale esistenza. Molto probabilmente omero ha semplicemente raccolto e unificato le leggende della Grecia del periodo.

Nei poemi omerici compare il concetto di aretè, che significa VIRTU, sia di tipo bellico che intellettuale.

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Achille trascina il corpo senza vita di Ettore attorno a Troia. Affresco della fine del XIX secolo nel palazzo dell'Achilleion a Corfù, in Grecia.

martedì 30 gennaio 2018

civiltà sumero-babilonesi, religioni indiane, scuola in cina e in egitto

  LE CIVILTA
SUMERO-BABILONESI 


Le prime scuole sorsero in Mesopotamia e furono attive già dal terzo millennio, anche se non ci è dato saperlo con certezza.
nella società Babilonese la scrittura era vista come un qualcosa di sacro che apparteneva alla casta dei sacerdoti.
Il compito degli scribi era quello di tenere la contabilità delle merci come ad esempio il grano e altre materie prime.
Con l'avvento della figura dello scriba l'educazione si divise in due rami: grazie al ramo degli scribi si venne a formare ciò che è ora considerata la scuola moderna con aule libri e attrezzature scolastiche mentre l'altro ramo era quello definito superiore riservato ai sacerdoti.


SCISSIONE TRA STORIA E PREISTORIA

La scrittura indica il passaggio dalla preistoria alla storia e prima della scrittura sono esistite alcune forme di comunicazione tramite segni dipinto incisi. In un mondo senza scrittura le conoscenze corrono il rischio di andare perdute perché vengono solamente trasmesse oralmente. 
Mentre la scrittura invece permette di creare documenti precisi che non possono essere alterati e che perdurano nel tempo.




ISTRUZIONE NELL'ANTICO EGITTO

La scrittura era considerata l'invenzione di un dio, Thot, che è lo scriba degli dei. Intorno al 2000 a.C. iniziarono a svilupparsi in Egitto le prime scuole, le Case del Libro, situate nei templi, nei quali i ragazzi ricevevano l'istruzione primaria per 4 anni dove apprendevano la scrittura dei geroglifici. 
Proprio come nelle scuole della mesopotamia anche in egitto il metodo di insegnamento era molto severa e venivano spesso impartite punizioni fisiche








SISTEMA SCOLASTICO E SCUOLE FILOSOFICHE CINESI

La funzione del sistema scolastico cinese era quella di preparare i funzionari politici.




Esistevano però anche le scuole per contadini, dove uomini e donne si recavano dopo il lavoro.
Infatti le scuole filosofiche erano riservate esclusivamente alle persone con larghe disponibilità economiche.

TAOISMO
Il taoismo o daoismo, termine di conio occidentale, designa le dottrine a carattere filosofico e mistico, esposte principalmente nelle opere attribuite a Laozi (composte tra il IV e III secolo a.C.), sia la religione taoista, istituzionalizzatasi come tale all'incirca nel I secolo d.C. Essa è basata sul Dao (in cinese "la via"), il principio indifferenziato che dà origine al cosmo. Non possiede un insegnamento fondamentale come il confucianesimo o un credo e pratica unitari. È principalmente una religione cosmica, centrata sul posto e la funzione dell'essere umano, di tutte le creature e dei fenomeni in esso.



INDUISMO E BUDDHISMO LE DUE GRANDI RELIGIONI INDIANE.

Dare una definizione unitaria dell'Induismo è difficile, poiché esso – più che una singola religione in senso stretto – si può considerare una serie di correnti religiose, devozionali e/o metafisiche e/o teologico-speculative, modi di comportarsi, abitudini quotidiane spesso eterogenee, aventi sì un comune nucleo di valori e credenze religiose, ma differenti tra loro a seconda del modo in cui interpretano la tradizione e la sua letteratura religiosa, e a seconda di quale aspetto diviene oggetto di focalizzazione per le singole correnti.



PRINCIPALI DIVINITA INDU

Shiva: Divinità tra le più venerate della mitologia induista, membro della triade divina (trimurti) con Brahma e Vishnu. In virtù dei suoi molteplici aspetti, benevoli e terrifici a un tempo, assume forme ed epiteti diversi. Come signore del tempo presiede all'incessante dinamica creazione-annientamento-rigenerazione, il cui ritmo è scandito dalla sua danza cosmica.



Brahma:Personificazione, di origine popolare, del creatore di tutti i mondi e primo nato tra gli esseri, assunto, come divinità maschile, a primo membro della triade indiana (Brahma, Visnu e Siva).




Viṣṇu Divinità indiana. Nell’antica religione vedica aveva caratteri cosmici e solari, I suoi emblemi sono il loto, la clava, il disco e la conchiglia; la sua sposa è Śakti o Lakṣmī, dea della fortuna, prosperità e bellezza. Insieme a Brahmā e Śiva, V. rappresenta, nell’evoluzione dell’esistenza (nascita, durata, fine)




BUDDHISMO


Dottrina etico-filosofica elaborata dal principe indiano Gautama Buddha (VI-V sec. a.C.). Egli insegnava un percorso di purificazione, attraverso il quale bisognava purificarsi dai bisogni e raggiungere così il Nirvana, cioè una condizione di libertà assoluta. In questo percorso l'anima si libera dal circolo di reincarnazione.